Carissimi tutti,
È da un po’ che mi torna in mente questa poesia di Robert Frost, Stopping by woods on a snowy evening.
Mi è rimasta nel cuore, come un bel ricordo, ed ho deciso che sarebbe stato bello condividerla con voi.
Molte volte nella vita ci fermiamo, perché vogliamo o perché siamo costretti. Poi però andiamo avanti, perché tutti abbiamo delle promesse da mantenere e molte miglia da percorrere prima di dormire. E forse la bellezza di un momento sta proprio nel fatto che questo è breve, come potersi fermare lungo la strada ad ammirare il silenzio di un bosco coperto di neve, per poi ripartire, perché a casa ci aspetta qualcuno a cui abbiamo promesso che saremmo ritornati.
Stopping by woods
on a snowy evening
Whose woods these are I think I know.
His house is in the village though;
He will not see me stopping here
To watch his woods fill up with snow.
My little horse must think in queer
To stop without a farmhouse near
Between the woods and frozen lake
The darkest evening of the year.
He gives his harness bells a shake
To ask if there is some mistake.
The only other sound’s the sweep
Of easy wind and downy flake.
The woods are lovely, dark and deep,
But I have promises to keep,
And miles to go before I sleep,
And miles to go before I sleep.
Un abbraccio forte
Erika
PS: A grande richiesta ecco la traduzione.
Fermandosi accanto a un bosco
in una sera di neve
Di chi sia il bosco credo di sapere.
Ma la sua casa è in paese: cosi’
Egli non vede che mi fermo qui
A guardare il suo bosco riempirsi di neve.
Troverà strano il mio cavallino
Fermarsi senza una casa vicino
Tra il bosco e il lago gelato
La sera più buia dell’anno.
Dà una scrollata al suo sonaglio
Per domandare se c’è uno sbaglio:
Il solo altro suono è il fruscio
Del vento lieve, dei soffici fiocchi.
Bello è il bosco, buio e profondo,
Ma io ho promesse da non tradire,
Miglia da fare prima di dormire,
Miglia da fare prima di dormire.
traduzione di Giovanni Giudici, tratta da http://www.azulines.it/stories/paolac.html
Ciao Erika, sei attivissima sul blog in questi giorni 🙂 Che bello 🙂 Non conoscevo questa poesia… ho visualizzato la distesa innevata… la sosta… e il calore della promessa che si rinnova nel cuore… l’osservare la neve è il nostro essere nel mondo, la promessa è il nostro essere-in-relazione… uh… cosa ho scritto? 😀
Ciao Serena,
grazie mille! Devo dire che sono proprio ispirata in questi giorni. Ciò che dici è molto bello, sai per una filosofa come me il pensiero va al di là della mera connessione logica fra due elementi. La promessa da mantenere… è proprio come la vedo io: sono le nostre relazioni con gli altri ma anche con noi stessi. Perché la promessa più importante è quella che facciamo a noi stessi di vivere, vivere, vivere!
😀
Erika
Non conosco bene l’inglese e non ho voglia di impararlo. Quindi ho capito davvero poco ma, leggendo il commento di Serena, dev’essere una gran bella poesia!
Aim sorri…gud ivining! 🙂
Un bacio!
Diego.
Via ho capito, mi toccherà inserire la traduzione. Maremma brugola!
Erika
ciao!!!sai che questa poesia è parte della mia tesina!!!stavo cercando qualche informazione…e devo dire che mi piace molto il tuo commento!!!ciao!!
Ciao Laura,
grazie mille. Hai la maturità quest’anno? O qualche esame all’università? Comunque sia, ti faccio un grosso “in bocca al lupo”!
Erika
per favore, puoi indicarmi chi pubblica o ha pubblicato le poesie di frost?
non riesco a trovarlo in nessun catalogo
grazie ciao
Ciao,
vorrei soffermarmi sull’aspetto metaforico della poesia che, premetto, è bellissima. Per farla breve è una metafora dell’aspettativa della morte. “Prima di dormire” significa proprio prima di morire. La neve con il suo candore simboleggia la morte. Il bianco nelle culture anglosassoni ha anche questo significato. Il cavallo è la guida. La casa se non sbaglio dovrebbe significare la voglia di sicurezza, il calore familiare. Non a caso si trova ai limiti di un bosco, il quale è per antonomasia misterioso e quindi crea insicurezza.
Spero di non aver distrutto una figura così bella com’è quella creata da questa meravigliosa poesia, una delle più belle mai lette.
Filippo
Gli ultimi versi di questa poesia sono stati resi celebri dal film
TELEFON di Don Sigel con Cherles Bronson.(1977)
Erano i versi che sussurrati al telefono attivavano agenti segreti “dormienti”.
Complimenti per aver scovato e messo in rete questa celebre poesia.
Bruno
Agli interessati sui libri di Robert Frost
http://www.libreriauniversitaria.it/books-author_robert+frost-frost_robert.htm
La lettura della traduzione italiana di questa poesia mi rattrista: mi rendo conto,ancora una volta, di essere ignorante e sprovveduto. Sorpreso ed incredulo, anche, di fronte al vostro entusiasmo nel leggere versi che descrivono il protagonista rapito dalla vista di un bellissimo bosco coperto di neve presso il quale non può fermarsi oltre perchè ha degli impegni o una missione da compiere, che non può trascurare o tradire.
Posso pensare, comunque, che letta da un anglosassone nella sua lingua essa abbia vari punti riferimenti, allegorie, metafore (come dice Filippo) che a noi sfuggono, posso intuire che abbia anche una sua musicalità che noi non avvertiamo ma, ripeto, tradotta in italiano (e la traduzione è pur sempre una violenza) mi è semplicemente indifferente.
Non capisco neppure, Erika, tutta questa esterofilia, con tutte le poesie che offre la nostra millenaria letteratura.
Tutto ciò non esclude che ti invii i miei più sinceri complimenti ed auguri.Oreste
“Molta strada da percorrere”
Sarebbe meglio dire .”Molte miglia da percorrere”
E poi
“Miglia da fare prima di dormire”
Rappresenta un errore. Le miglia non si fanno,si percorrono.
Quindi
“Miglia da percorrere prima di dormire”
Nel film TELEFON la frase è esatta.
@Bruno: ti ringrazio per la precisazione. Tuttavia, in difesa del traduttore ti dirò che, lavorando con persone internazionali tutto il giorno, ho imparato che la traduzione letterale è sbagliata, perché molto spesso non trasmette lo stesso messaggio della lingua originale. Ovvio che poter leggere la poesia in lingua originale sarebbe l’ideale. Grazie per essere passato e torna quando vuoi.
@Oreste: mi dispiace che tu non riesca ad apprezzare la poesia di Frost. Io non sono mai stata un’amante della poesia, prefendole di gran lunga la prosa o il testo teatrale eppure ho apprezzato molto “Stopping by woods…”. Le poesie poi si leggono sempre a più livelli e quello strettamente personale, legato alle esperienze di vita del lettore, non è meno importante di quello analitico del linguaggio. Se la poesia di Frost ti lascia del tutto indifferente, è evidente che non evoca in te alcun tipo di immagine interiore, di ricordo o di sentimento. Probabilmente non è l’autore che fa per te. Per quanto riguarda l’essere esterofili, io credo che saper apprezzare quanto prodotto da altre persone, con lingue e culture diverse dalla nostra, non escluda in alcun modo l’essere coscenti di quanto si ha “in casa” e che sia anzi un modo per allargare la propria mente. Grazie anche a te per essere passato. A presto
Erika
Ben detto, Brava.
Se io (purtroppo) non conosco l’inglese, pur conscio che la poesia tradotta non ci restituisce il suo pieno valore, preferisco avere il piacere di leggere la traduzione che non avere niente