Etiopia, Fotografie di Alessandra Fermi (Riproduzione vietata)
Mentre sono nell’auto, mentre lavoro nell’ufficio silenzioso, mentre giro per la casa cercando di riordinare oggetti, mentre sono davanti alla TV – ma non la guardo – mentre l’acqua della doccia scivola sul mio corpo, mentre cammino per raggiungere una meta, mentre cerco il sonno nel buio della notte, mentre cioè vivo la realtà di ogni giorno, mi capita (e penso capiti un po’ a tutti) che in mezzo a pensieri concreti e con fini utilitaristici, s’infili qualche pensiero fantastico e irrazionale, qualche desiderio irraggiungibile, qualche ricordo sfuocato o rielaborato, qualche frase che ho ascoltato o letto, qualche immagine che ho visto o scattato o, addirittura, pezzi di poesie che mi hanno avvolta scaldandomi il cuore e trasformando attimi di banale quotidianità in attimi di profonda emozione. Così è successo anche in questi giorni dove un insieme di parole e pensieri, apparentemente slegati tra loro, sono entrati dentro il mio cuore spingendomi a scrivere di nuovo qui. Perché qui? Non lo so o forse non lo voglio sapere, o forse ancora non lo voglio dire. Certo è che mi è venuta voglia di condividere con sconosciuti lettori due fotografie che ho scattato recentemente in Etiopia, due poesie che ho incontrato per caso, ma che trovo meravigliose, e due frasi, anzi tre, che attraverso un SMS di una mia cara amica e un libro sono arrivate a me. Tante cose (forse troppe?) che voglio unire in questa pagina impalpabile e evanescente, come evanescenti sono i pensieri e gli attimi che viviamo. La frasi si collegano benissimo a quanto detto fino ad ora e forse sono state proprio loro a spingermi a scrivere di nuovo qui. La prima proviene, come ho detto, da un sms di un’amica che senza aggiungere nessun commento mi ha riportato una frase di Tiziano Terzani, un regalo inaspettato e gradito, che solo anime speciali come la sua sanno donarti; la frase parla di ciò che siamo e dice:
“Siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci siamo addormentati da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una storia, una poesia ci hanno dato” .
Poco dopo in “Mr Gwyn” di Alessandro Baricco ho trovato invece questi pensieri, brevi, ma illuminati:
“SIAMO UN SACCO DI COSE, NOI, E TUTTE INSIEME”
“NON SIAMO PERSONAGGI, SIAMO STORIE”
E’ cosi, siamo un sacco di cose insieme, siamo tutto quello che attraversa la nostra mente e la nostra vista con modalità e intensità diverse. Siamo tutto quello che riusciamo ad amare e ad odiare, a ricordare e a dimenticare, a guardare e a conoscere, a scegliere e a scartare. E siamo anche fatti delle “cose strane”, delle piccole magie, che accadono nella nostra vita, come ci ricorda questa splendida poesia di Alda Merini:
A volte succedono cose strane, un incontro, un sospiro, un alito di vento che suggerisce nuove avventure della mente e del cuore. Il resto arriva da solo, nell’intimità dei misteri del mondo.
E poi? E poi siamo fatti di piccoli piaceri, semplici, ma veri come ci suggerisce, invece, Bertolt Brecht nella poesia intitolata, appunto, “PIACERI”:
Il primo sguardo dalla finestra il mattino, il vecchio libro ritrovato, volti entusiasti, neve, il mutare delle stagioni, il giornale, il cane, la dialettica, fare la doccia, nuotare, musica antica, scarpe comode, capire, musica moderna, scrivere, piantare, viaggiare, cantare, essere gentili.
Essere gentili, dice l’ultimo verso di questa poesia e ad essere gentili in modo autentico sono capaci soprattutto i bambini, e i tanti – tantissimi – che ho incontrato in Etiopia me l’hanno ricordato attraverso i loro occhi, la loro luce, la loro spontaneità, la loro voglia di conoscere, guardare e vivere intensamente. Così queste frasi, queste poesie e le foto dei loro volti sono diventate alcune delle cose della quale è composta la mia anima, o meglio la mia storia. Ma sapete qual è la cosa che mi piace di più di tutto questo? Il fatto che tutte le “cose” qui elencate non sono solo una parte di me, ma sono – o saranno – anche parte di moltissime altre persone. Forse è questo il fascino più profondo di quanto ho scritto, sapere che ognuno di noi è fatto di un sacco di cose, ma di alcune di queste cose non siamo fatti solo noi, ma anche molte altre anime nel mondo che anche se lontane e sconosciute ci sono, in fondo, estremamente vicine…
Alessandra